PCTO 3D //  HIGHLANDS INSTITUTE

PCTO 3D // HIGHLANDS INSTITUTE

Ogni percorso didattico rappresenta sempre un sfida, in particolare nel mondo digitale dove tutto è possibile ma dove molto dipende dalla volontà e dalla caparbietà di ognuno. L’Highlands Institute in questo senso è stata la “ciliegina sulla torta” di un anno scolastico per noi molto denso di attività: già la iniziale check dell’aula di informatica che abitualmente facciamo ha rappresentato ci ha posto davanti una strumentazione tecnica di livello, con Ipad Pro e iMac 24” M1. Non si poteva chiedere di meglio per partire per un nuovo percorso di alternanza scuola – lavoro (PCTO).

Il primo scoglio che ci si pone davanti quando si avvia un nuovo percorso didattico è quello di capire quanto i ragazzi siano determinati, ma anche quanto noi in quanto docenti sappiamo motivarli e incuriosirli rispetto al tema trattato: una sfida a cui non ci si sottrae ma che si affronta con la nostra esperienza maturata in tanti anni di attività con le scuole. Ovviamente alternative non ce ne sono, si deve partire: il calendario è tiranno!

E allora pronti, partenza, via!! Rotto il ghiaccio iniziale con i ragazzi e dopo aver illustrato il progetto e gli obiettivi non è rimasto altro che approcciarsi per la prima volta al mondo 3D!! E subito partono le domande e le curiosità nei confronti di un qualcosa di nuovo per i nostri ragazzi, che si ritrovano ben presto a navigare per la prima volta in un’interfaccia di un software 3D: la voglia di fare si scontra con la paura di non riuscire.

Ed ecco che allora essere chiari e sintetici, spiegare in maniera adeguata il workflow, e porre lo studente nella condizione di provare subito a svolgere un compito, si dimostra sempre la giusta strada.
Dopo la prima giornata di lavoro l’avventura per questi ragazzi è andata in discesa: ad ogni nuova giornata di lavoro bastava un breve brainstorming iniziale per poi mettersi a capofitto nella realizzazione di un oggetto. Ma quale oggetto far realizzare in 3D? Una bella e splendente “lampada Pixar”, un soggetto che mette d’accordo sempre un po’ tutti, dotato di una certa complessità strutturale sul piano tecnico, ma che rappresenta un simbolo iconico che richiama alla mente i lungometraggi animati che tutti noi conosciamo.
Ma prima di partire bisogna ricordarsi la parolina magica “references”: di cosa parliamo? Non sono altro che un insieme di immagini e video prese dal web che rappresentano il nostro soggetto da diverse angolazioni e punti di vista. Non affidarsi troppo alla nostra memoria nel disegno 3D è la prima regola, perché la possibilità di sbagliare è sempre dietro l’angolo, e i ragazzi se ne sono subito accorti.

E intanto i giorni sono passati e gli studenti pian piano sono usciti dalla loro comfort zone, i soggetti da realizzare si sono fatti sempre più complessi e ricercati, ma nessuno si è mai tirato indietro. Fino ad arrivare alla giornata del contest a tema “vintage”, nella quale è stato dato il massimo: soggetti originali, ricercatezza del dettaglio e uso sapiente dei “materiali” forniti dal software. Il passo successivo è stato fatto, l’autonomia raggiunta e i primi render si sono affacciati sui display. I momenti di smarrimento iniziale erano ormai un ricordo dei primi giorni, le consegne sono state rispettate e tutti hanno raggiunto l’agognato traguardo!!

Ma soffermarsi solo sulla modellazione 3D a noi sembrava troppo limitante, di fronte ad una classe così partecipe e capace un docente non può che sentirsi stimolato a fare di più. Che fare allora? Ci siamo detti, perché non sfoderare il nostro fiammante scanner 3D? Benissimo, ma ci voleva qualcosa da far scansionare, un soggetto originale che attirasse l’attenzione esattamente come avrebbe fatto lo scanner. E allora perché no, una bella ricetrasmettente della seconda guerra mondiale!

È sempre bello stupire una giovane mente, ancor più stupirne così tante in un colpo solo!
E allora grazie studenti dell’Highlands Institute (https://www.highlandsroma.com), per l’impegno e la voglia di fare sempre di più, siete stati un forte stimolo anche per noi!

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